IED – ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN

IED è un Gruppo internazionale, il più grande Network di Alta Formazione in ambito creativo ad aver mantenuto dal 1966 uno sguardo globale e una matrice culturale profondamente italiana. È presente con 11 sedi in 3 paesi, Italia, Spagna e Brasile

IED è una scuola inclusiva e transdisciplinare che utilizza il design come linguaggio universale per il cambiamento. Ogni anno avvia progetti di innovazione in ambito formativo nelle discipline del Design, della Moda, della Comunicazione e del Management, delle Arti Visive, dell’Arte e del Restauro, sviluppando forme di apprendimento e nuovi modelli per interpretare il futuro.

IED può contare su una rete di oltre 3.000 docenti, attivi nei rispettivi settori di riferimento, con cui collabora costantemente per assicurare il perfetto svolgimento delle attività di formazione delle sue sedi.

Attraverso parole e immagini, Adele Domini, Caterina Magni e Alexia Sedda raccontano la loro esperienza e creatività. Tre punti di vista diversi che descrivono in prima persona i propri progetti, il lavoro di ricerca e sperimentazione e i valori che ispirano le loro collezioni. L’esperienza formativa vissuta in IED si è rivelata un percorso valido per dare vita alle loro aspettative e desideri per il futuro.

Collezioni

Un viaggio per le sedi IED Italia attraverso i concept di 8 studenti che presentano le proprie capsule collection:

Maria Bruni – Dritto Filo

Dritto filo, segue un racconto – un’idea che collega il fatto a mano con il cartamodello, il manichino, il tessuto, l’ago e il filo. Un percorso che punta i riflettori su due mondi: la modellistica e la sartoria. Da essi emergono e si sviluppano valori profondi come il legame tra l’abito e chi lo crea, un legame che attraverso la manualità e il contatto diretto con il tessuto fissa un’identità profonda e indelebile.

Adele Domini – Object

Gli oggetti regolano le relazioni sociali nella contemporaneità, influenzando significati, credenze e abitudini. La creatività individuale diventa essenziale per creare valori e linguaggi, ridando vita agli oggetti come forme indefinite da reinterpretare secondo molteplici prospettive. OBJECT stimola l’individualità in un presente sempre più impersonale, offrendo nuovi modi di interagire e pensare. I capi nascono da uno studio di forme geometriche bidimensionali piatte, inizialmente prive di significato, il cui vero valore emerge quando vengono indossate.

Leonardo Fizialetti – Abitanti

“Abitanti” nasce dalla volontà di indagare e raccontare il rapporto che intercorre tra noi e gli oggetti che riempiono le nostre vite, custodiscono le nostre memorie e proiettano nello spazio tasselli della nostra identità rendendoci talvolta dipendenti. La collezione si focalizza sull’ambiente della casa e sull’equilibrio oscillante del rapporto con quest’ultima: emulando le forme degli elementi propri delle abitazioni, dai drappeggi dei tendaggi a quelli dei vestiti poggiati e accumulati sul corrimano delle scale, alla biancheria nei cassetti in attesa di essere indossata fino alla camicia di un vecchio parente rubata da un vecchio armadio.

Matteo Gagliano – Circadian Rhythmn

Una collezione onirica, un omaggio al notturno, a ciò che prende vita quando si fa buio, in un viaggio per luoghi “improbabili” accompagnato dal ritmo ancestrale circadiano. Il damasco e la lana di pecora grezza, ossia l’interno e l’esterno del cuscino, simbolo del sonno, si fondono a creare giacche, e canottiere. Un’ode all’intimità delle camere da letto, alle coperte che diventano abiti, ai travestimenti notturni, un’occasione per raccontare le energie inafferrabili e senza nome della notte, che alle luci dell’alba svaniscono in un ricordo, come di un sogno.

Caterina Magni – Corpo Vestito

La classicità che si sgretola creando forme nuove per far emergere la bellezza autentica di un corpo liberato, attraverso abiti che si adattano al corpo. Il risultato è la progettazione di abiti che non costringono il corpo in forme innaturali ma si adattano ad esso. La sfida è quella di utilizzare un tessuto non elastico che ha già una sua struttura: il denim. Il denim come forma nuova del corpo nasce dal superamento della forma classica marmorea.

Linda Moro – Natural Phenomena

Il progetto nasce dal concetto di metamorfosi che rappresenta il mutamento perpetuo presente in ognuno di noi. La falena bianca rappresenta, infatti, nell’antichità la continua ricerca di una luce radiosa da seguire fino alla fine. Questa collezione si rivolge a coloro che non cercano solo indumenti ma un riflesso del proprio viaggio.

Alexia Sedda – Eclissi

La collezione “Eclissi” prende vita da una profonda riflessione sullo scorrere del tempo, un omaggio estetico al passato e una riflessione sulla nostra relazione con il tempo e la memoria. Ogni capo è progettato per valorizzare la forma naturale del corpo, eliminando dettagli superflui e puntando su tagli e cuciture minimali. L’incontro tra tessuti e la morbidezza del corpo è il fulcro della collezione, che esprime una femminilità sussurrata, mai esagerata.

Marco Servedio – 3K

Kitanai (sporco), Kiken (pericoloso), Kitsui (esigente). L’essenza di questa collezione workwear, ma potenzialmente indossabile da chiunque, nasce dalla definizione giapponese dell’operaio. 3K impiega tessuti tecnici (Majotech) dalle alte funzionalità performative, resistenti alle abrasioni e all’acqua, traspiranti e dunque adatti ad ogni stagione, doppiamente protettivi contro gli agenti atmosferici. Guardando all’innovazione e alla sostenibilità, grazie all’inserimento di batterie e pannelli fotovoltaici in punti strategici in grado di alimentare dei led, i capi autoproducono la luce necessaria, ricaricandosi di giorno e attivandosi durante la notte per garantire maggiore sicurezza e visibilità agli operai.

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