IED – ISTITUTO EUROPEO DI DESIGN

IED è un Gruppo internazionale, il più grande Network di Alta Formazione in ambito creativo ad aver mantenuto dal 1966 uno sguardo globale e una matrice culturale profondamente italiana. È presente con 11 sedi in 3 paesi, Italia, Spagna e Brasile

IED è una scuola inclusiva e transdisciplinare che utilizza il design come linguaggio universale per il cambiamento. Ogni anno avvia progetti di innovazione in ambito formativo nelle discipline del Design, della Moda, della Comunicazione e del Management, delle Arti Visive, dell’Arte e del Restauro, sviluppando forme di apprendimento e nuovi modelli per interpretare il futuro.

IED può contare su una rete di oltre 3.000 docenti, attivi nei rispettivi settori di riferimento, con cui collabora costantemente per assicurare il perfetto svolgimento delle attività di formazione delle sue sedi.

Attraverso parole e immagini, Annalisa Corvace, Daria Gastaldi e Maria Chiara Sorbino raccontano la loro esperienza e creatività. Tre punti di vista diversi che descrivono in prima persona i propri progetti, il lavoro di ricerca e sperimentazione e i valori che ispirano le loro collezioni. L’esperienza formativa vissuta in IED si è rivelata un percorso valido per dare vita alle loro aspettative e desideri per il futuro.

Collezioni

Un viaggio per le sedi IED Italia attraverso i concept dei 12 studenti che presentano le proprie capsule collection:

Annarita Biava – Fragile

L’esperienza della fragilità è comune a tutti, è uno strumento di comprensione di sé e degli altri e possibile motore di una nuova visione del mondo. È la radice fragile della persona a renderla umana, emotiva, cosciente di sé e di ciò che la circonda. Fragile nasce come una capsule collection per la spring/summer 2024, intima e delicata per abbracciare con libertà ed affetto la vulnerabilità di chi la indossa. Anche la bellezza di ogni capo risiede nella sua fragilità, data dalla scelta del tessuto, della lavorazione e del colore.

Annalisa Corvace – Eleimà

La collezione è volta ad esprimere l’essenza attraverso la libertà dell’individualismo. La capsule Nudity ricerca la condizione ancestrale di purezza attraverso il nudo, decostruendo l’associazione nudità-erotismo e lasciando spazio alla pura e profonda ammirazione. La capsule Layering si esprime dall’anima alla materia, una stratificazione di stili, materiali, forme, volumi al fine di liberarsi da ogni logica, abbracciando l’androginia e l’esasperazione delle forme priva di vincoli. Nature vive in un’atmosfera panica in cui gli abiti prendono vita respirando nei colori più primitivi della natura stessa.

Alessio Dolfi e Carlotta Mora – Tutti hanno paura

La collezione è frutto della collaborazione con il brand PAURA che unisce la creatività e il design zero waste. Il concept parte dal gioco Tangram, un rompicapo cinese che consiste nel ricreare delle figure nuove partendo da sette triangoli ritagliati sulla superficie di un quadrato. L’idea è di introdurre la logica del Tangram nel mondo della moda cercando di utilizzare non solo forme geometriche ma anche linee curve e figure ad incastro. Il Tangram aiuta ad interrogarsi sulla forma e sui volumi, decostruendo e ricomponendo concretizzando il prodotto in abiti e accessori creati interamente partendo dalle forme estrapolate dal Tangram; in questo modo l’abbigliamento non segue i canoni imposti dalla classica sartoria ma si adatta alle figure che vengono proposte.

Daria Gastaldi – Chrysalis 

La collezione rielabora il concetto secondo il quale l’essere umano possa riconciliarsi con la parte più intrinseca del sé. Solo affrontando un processo di transizione definita “morte dell’Ego”, che prevede un momento di totale distruzione, negazione ed alienazione dell’Io, l’essere umano sarà in grado di riconoscersi nell’immagine di sé stesso. L’uniforme diventa quindi un nuovo modello di espressione e si fa atto creativo.I capi si trasformano in canvas con schizzi e lavorazioni tessili ispirate agli artisti Emil Alzamora, Simone Hantaï e Korakrit Arunanondchai.

Dorotea Oddo – Animata Materia

La collezione permette di esplorare e conoscere il “meccanismo perfetto” attraverso un viaggio interiore che prosegue anche all’esterno del nostro corpo. Il percorso si suddivide in due fasi: la prima analizza la parte più interna dell’organismo, ovvero l’anatomia umana, affrontata con un tocco materico; mentre la seconda è considerata una fase transitoria in cui si fondono aspetti interni ed esterni dell’essere umano tramite una nuova visione della pelle, interpretata come un vetro trasparente che consente di guardare dentro il corpo.

Matteo Rosellini – Aìre

La collezione prende spunto da una serie di emozioni e riflessioni personali, sviluppate attraverso le esperienze vissute fino ad oggi. I ricordi di un’infanzia trascorsa in campagna, tra le colline della Toscana, sono il punto di partenza della collezione primavera/estate 2024 intitolata Aìre. La malinconia che inevitabilmente si prova, ripensando a quei momenti fatti di leggerezza e divertimento, viene rielaborata per essere fissata piacevolmente nella memoria grazie all’apprezzamento delle piccole cose: dettagli di scenari familiari e comuni diventano lo strumento per ripercorrere attimi di felicità.

Zineb Sannak – Estasi

L’uomo nella società capitalistica retta dal modello consumistico è condannato all’insoddisfazione e a provare un senso di incertezza, in quanto accumulatore e consumatore irrefrenabile, fino a diventare egli stesso oggetto e bene di consumo, privo di identità e ruolo sociale. Stimoli continui ed assenza di noia portano ad un decadimento della creatività e all’incapacità di prenderci cura del bene comune e del pianeta. La situazione sociale attuale, sta causando un disturbo da stress post-traumatico a livello di massa con rabbia generalizzata e paura verso il futuro. L’unico modo per metabolizzare i traumi che stiamo collezionando sembrerebbe quello di accettare il disorientamento, o almeno rendersi conto della situazione in cui ci troviamo e riconoscere le nostre fragilità.

Maria Chiara Sorbino – Vitruviana 

La collezione condensa arte, anatomia e geometria in un’unica immagine divenuta il simbolo dell’Umanesimo. Partendo dai principi rinascimentali di Leonardo da Vinci, il progetto intraprende un’escursione attraverso il concetto di perfezione e trasformazione di un corpo, facendo riferimento alle sue strutture e fluidità. La figura femminile si inscrive al centro di un cerchio, simbolo della perfezione celeste e al tempo stesso all’interno di un quadrato, simbolo della perfezione terrena. Il corpo femminile diventa così il perno centrale del mondo. 

Nel dialogo tra il corpo rinascimentale e contemporaneo il concetto di Da Vinci decade, infine, lasciando libertà ad un corpo consapevole, legato all’accettazione.

Angelica Siddi – Stain

La collezione prende vita dall’analisi di quel tratto di personalità delle persone altamente sensibili,  per svilupparsi concettualmente attraverso materiali, tagli, manipolazioni e stampe che rappresentano la sovrastimolazione e la ricerca costante di un ambito protettivo e domestico.

Jieru Yang e Susy Zhang – Natural Rhapsody

Immaginiamo un futuro distopico, un mondo tra 150 anni, in cui gli unici elementi riconducibili alla natura sono le nostre collezioni. Siamo consapevoli dell’impatto negativo che l’industria della moda ha sul consumo di risorse, sull’energia e sull’inquinamento ambientale. Pertanto, abbiamo deciso di essere leader nello sviluppo sostenibile esplorando e promuovendo la produzione e il design sostenibile. Vogliamo creare un esempio eco-friendly per l’industria della moda, utilizzando tessuti con tinture completamente vegetali e biomateriali creati con scarti di avocado.

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